venerdì 10 ottobre 2008

Tavoli virtuali e totem del poker a Enada il futuro dei Giochi

C'è il "Totem", una piattaforma alta 2 metri, che permetterà di giocare ai tornei di poker texas hold'em on line, direttamente dai bar o dalle sale bingo. Ci sono tutti i più avanzati tavoli virtuali, dove ogni giocatore ha uno schermo touch screen per vedere le carte. Ci sono le roulette automatizzate sottovuoto, per impedire ogni minima interferenza nel movimento della pallina. E ci sono apparecchi di ultima generazione con un software speciale che riconosce il giocatore e si adatta alle sue strategie. Camminando tra le luci e le musichette che arrivano dagli oltre 200 stand di Enada, la mostra internazionale degli apparecchi da intrattenimento giunta alla 36 esima edizione, si scopre che nel 2009 si giocherà di nuovo al mitico Space Invaders, non più con il joystic ma saltando con i piedi su degli enormi pulsanti. E ci rendiamo conto che il mondo sta cambiando davvero quando ci appare la nuova macchina "gru": una volta si pescavano palloni e peluche, oggi si pescano mutande firmate. Sperando di beccare la misura giusta. La mostra occupa 2 padiglioni della Nuova Fiera di Roma, ben 25 mila metri quadrati che diventano per tre giorni (fino al 10 ottobre) il punto di riferimento per il mondo del gioco di tutta l'Europa del Sud. In esposizione tutti i più recenti apparecchi da intrattenimento e da gioco di proprietà della Sapar, l'associazione nazionale di riferimento che raggruppa circa 1500 aziende, tra produttori , rivenditori e gestori. L'evento offre anche l'occasione per aggiornare i numeri a 9 zeri della raccolta dei giochi in Italia. Inarrestabile la crescita delle NewSlot, vale a dire gli apparecchi da intrattenimento con vincite in denaro (i cosiddetti "comma 6"). Nel primo semestre del 2008 il gettito erariale ha toccato quota 1251 milioni, con un incremento del 9.7 % rispetto al 2007. Nel solo mese di agosto, la raccolta delle scommesse sportive è stata di 237, 6 milioni di euro, più del doppio rispetto a quella del 2007. Solo sugli eventi dei Giochi di Pechino, gli italiani hanno puntato 23 milioni di euro. In lieve calo, invece, le entrate globali dell'Erario da gennaio a settembre: 6.821 milioni di euro (-9.4 % rispetto al 2007). Una riduzione motivata dalle entrate straordinare derivanti dall'aggiudicazione dei diritti per l'esercizio dei giochi pubblici, riscosse nel gennaio 2007.
I più importanti operatori del mondo scommesse si sono ritrovati a parlare in un forum organizzato da Agicos, per riflettere sul futuro e sulle regole del mercato delle scommesse. C'è chi vorrebbe superare il sistema basato sulle concessioni dei Monopoli di Stato, sostituendolo con quello più libero delle semplici autorizzazioni. "Ma l'autorizzativo - ha detto Enea Ruzzettu, amministratore delegato di Intralot - non può essere fuori dalle regole. Bisogna riflettere, perché il giocatore stesso non ha percezione di ciò che è legale e di ciò che non lo è". Polemico Maurizio Ughi, presidente di Snai, il primo gestore di scommesse italiano: "E' stato fatto tutto al contrario - dice - prima è stata allargata la rete, poi sono stati attivati i sistemi di controllo che da soli non riescono a coprire l'intero sistema. E' meglio che ci siano regole più aperte determinate autonomamente dal mercato".

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