
Con quegli incredibili balzi dal trampolino, il 47enne signor Taylor da Denver, Colorado, (altrimenti conosciuto con il nome d’arte di «Professor Splash») ci campa dal 1983 ed è pure finito nel Guinness dei Primati. Manco a dirlo, la tecnica di salto in questo caso è tutto ed è proprio grazie al fatto di arcuare all’indietro il corpo e di sollevare il più possibile il mento, che il Professor Splash riesce a controllare la pancia e a spostare così una gran quantità di acqua. E più acqua viene mossa, più l’impatto sul corpo viene attutito, anche se per ulteriore sicurezza sotto la piscina sono stati aggiunti dei materassi supplementari.
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Ovviamente, la «madre di tutte le spanciate» (la definizione è dello stesso Taylor) ha anche altri segreti. Uno su tutti: «Non guardare mai dentro la piscina – ha confidato il temerario tuffatore, che ha visto il primo trampolino a 4 anni e a 10 già gareggiava in competizioni ufficiali – perché fa paura. L’unica cosa a cui devi pensare è di fare un bel volo». Pur non essendo mai rimasto ferito gravemente durante un salto, il Professor Splash si è però rotto varie volte i talloni, le caviglie, i denti e la mascella, eppure non ha alcuna intenzione di smettere. Non a caso, il suo prossimo obiettivo è quello di provare a tuffarsi da un’altezza di 12 metri. Naturalmente, le sue performance hanno attirato la curiosità del pubblico (vedere per credere il video del suo ultimo salto dagli 11 metri, quello che gli è valso il record del mondo) ma anche degli scienziati. A detta del Professor Peter Main, dell’Institute of Physcs, il Professor Splash colpirebbe l’acqua alla velocità di 30 miglia orarie (quasi 50 km/ora). «La decelerazione è dolorosa – ha spiegato l’esperto - ma è dentro i limiti di sicurezza fissati dalla Nasa per gli astronauti».
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