giovedì 21 agosto 2008

Il Parco della libertà dove tutto è vietato

Diciotto divieti, nove obblighi e quattro avvertimenti di pericolo. E ironia della sorte, il parco pubblico di via Bellini si chiama «Parco della Libertà». Il cartello all'ingresso dei giardini pubblici, la prima cosa che si vede varcando il cancello, non lascia dubbi sulla rigidità del regolamento comunale volto a garantire la sicurezza nell'area verde, e che va applicato anche in tutti i luoghi pubblici. Tra i divieti, oltre a quelli classici come calpestare le aiuole o gettare i mozziconi di sigaretta sull'erba, ne sono presenti anche alcuni di «estremi», ma difficili da far rispettare oggi, come il divieto di usare un linguaggio volgare ed offensivo, o massimamente «cautelativi» come il divieto di usare modelli radiocomandati o di ripararsi sotto le piante in caso di maltempo. Ma tant'è, il regolamento c'è e «occorre rispettarlo e farlo rispettare sanzionando i soggetti che lo trasgrediscono». Era questo il senso dell'avviso pubblico fatto affiggere, nei giorni scorsi, dal sindaco Marcello Volpato, stanco di trovare strade, monumenti e muri imbrattati, rifiuti di ogni genere abbandonati in luogo pubblico, arredi urbani danneggiati.

«Il mio è un richiamo a un comportamento più responsabile da parte di tutti: le regole ci sono e vanno rispettate per poter convivere tutti in modo più civile» ribadisce il sindaco. Le multe vanno dagli 80 ai 500 euro per chi trasgredisce divieti ed obblighi.

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