mercoledì 23 luglio 2008

Eco-vacanze in camping di lusso: tenda a cinque stelle

Tornare alle cose essenziali, ecco il vero lusso. Almeno in Francia, la sorpresa di questa estate è il successo delle vacanze all'aria aperta. Dormire sotto le stelle, svegliarsi con la luce naturale, bere acqua sorgiva, lavarsi nei ruscelli e mangiare ortaggi e frutta coltivati negli orti biologici. Piace sempre di più. A dirigenti stressati che sentono il bisogno di disintossicarsi da email e cellulari, a coppie con bambini in cerca di un ritmo più naturale.

Piace a chi vuole studiare, leggere, trovare silenzio e tempo per pensare. Piace ai ricchi, perché i camping all'ultima moda sono fatti apposta per loro. Robinson sì, ma senza sacchi a pelo, borracce, fornelli e pesanti attrezzature da trasportare. Chiamarli campeggi infatti è riduttivo. I prezzi sono molto più alti (circa 100/150 euro a notte) e i fondatori di questi villaggi ecologici vogliono addirittura promuovere tra i frequentatori una diversa filosofia di vita. Non a caso, hanno scelto un nome - Huttopia - che richiama l'isola immaginaria di Tommaso Moro. "Abbiamo deciso di creare questo nuovo concetto di vacanza dopo un viaggio in Canada" raccontano gli ideatori, Céline e suo marito Philippe Bossane. "Lì, il campeggio è una vera e propria esperienza che cambia abitudini e mentalità anche quando la vacanza è finita". In questi giorni, tutto esaurito nei tre villaggi francesi inaugurati dal 2005: a Rillé, vicino ai castelli della Loira, nella foresta di Rambouillet e a Versailles.

Quest'ultimo eco-camping è spesso preso di mira per weekend alternativi dai bobos (bourgeois-bohémiens) parigini: in venti minuti di metro dalla Tour Eiffel si può scoprire un giaciglio in mezzo ad alberi secolari, senza rumori di macchine, radio e televisori. Le regole per gli ospiti sono rigide: niente elettricità (pannelli fotovoltaici e stufe a gas), automobili proibite, raccolta differenziata nelle abitazioni. Rispetto ai campeggi tradizionali, viene preservata una certa privacy: massimo duecento occupanti per ogni villaggio. E per distrarsi vengono proposte visite ornitologiche, gare di canottaggio oppure di acro-branche, un nuovo passatempo molto popolare tra i giovani che sembra ispirato a Tarzan: ci si lancia dalle cime degli alberi attaccandosi a lunghe corde.

Il mito del buon selvaggio, è tornato in voga. Con un certo stile, un tocco di eleganza. La biancheria nelle tende è di cotone ecologico, i materassi in lattice naturale, le lampade a gas sembrano quelle dei primi colonialisti. Le piscine sono in legno e con ninfee e sassolini che dovrebbero proteggere dai germi. Per chi preferisce, c'è anche uno stile più americano anni Settanta, abitazioni ricavate dai camper famosi per le traversate coast to coast. L'idea di rinunciare a una bella suite con schermi al plasma, jacuzzi e servizio in camera, per dormire all'addiaccio non è una novità assoluta. Le riviste d'arredamento propongono da tempo consigli per acquistare capanne prefabbricate da installare su terreni (soprattutto quelli dove non si può edificare) e raccontano di come sia trendy costruirsi una casetta sugli alberi lontani dal mondo, come sognano tutti i bambini. Il famoso architetto Le Corbusier, per esempio, preferiva trascorrere le sue vacanze in una piccola capanna di sedici metri quadri a picco sul mare di Roquebrune-Cap Martin, piuttosto che in una delle sontuose ville della Costa Azzurra. La rinuncia a certe comodità, diceva, permette di aprire il cuore e la mente.

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